Esiste una leadership al femminile? Sono diverse le storie di donne che abbiamo ripercorso nell’intervento al TEDxLungoTicinoSforzaWomen, il 14 dicembre, per indagare come queste figure femminili hanno esercitato la loro leadership.
In tempi recenti, Carola Rackete e Megan Rapinoe, due capitane, hanno rotto le regole, ognuna a suo modo, per prendere la leadership.
Eva, la prima donna del genere umano, decise da subito di cambiare ciò che non le stava bene. Oggi verrebbe definita un’influencer: fu capace di influenzare Adamo, prendendo la leadership, e di rompere le regole, riuscendo a guidarlo fuori dal paradiso.
Così come Antigone che mise a repentaglio la sua libertà e la sua vita, resistendo all’autorità pur di non rinunciare alla sepoltura del fratello Polinice.
Giovanna d’Arco e Artemisia Gentileschi svolsero mestieri considerati maschili e pagarono le conseguenze delle loro scelte, ma non abbandonarono la via “controcorrente”.
Jane Eyre, non solo ebbe la capacità di prendere la leadership, ma riuscì a cogliere la possibilità di affermare il suo sé, senza farsi subordinare.
L’affermazione di sé consiste nel comunicare in modo chiaro ciò che si è, a partire dalla consapevolezza della propria identità. È una capacità che, nelle donne, fatica ad emergere, impedendo loro di muoversi alla pari degli uomini.
Cosa vuol dire, dunque, “leadership al femminile”? Significa saper ricercare il potere personale, significa volere qualcosa e saperlo ottenere, essere in grado di comunicare e imporre i propri valori.
È negli occhi di Eva che c’è la possibilità di mettersi alla pari, di ottenere quel potere e di riuscire a mantenerlo, per tutte le donne.